Cos’è l’indice dei prezzi al consumo (CPI)

Cosa sono gli indici dei prezzi al consumo? E qual è il loro utilizzo? La risposta per i meno ferrati in materia economico finanziaria potrebbe sembrare complessa ed inarrivabile, ma nella definizione e nell’utilizzo dei quel determinato valore, nulla può essere considerato più semplice e comprensibile, se si utilizzano le giuste parole. 

L’indice dei prezzi al consumo, non è altro che un valore, una misura che si ottiene prendendo in considerazione la media dei prezzi di un segmento preciso di beni e servizio. Il segmento, tiene conto, per risultare valido e di relativa consistenza statistica, di quelle che sono le abitudini del consumatore medio, per ciò che riguarda acquisti ed utilizzo di servizi. L’indice dei prezzi al consumo non va confuso con i beni di prima necessità, che invece sono tutti quei beni cui ogni cittadino dovrebbe poter accedere anche in casi straordinari.

Nella sua connotazione inglese, tale valore, prende il nome di CPI, Consumer Price Index. In Italia ad esempio, per continuare la nostra breve introduzione gli indici dei prezzi al consumo, possiamo considerare la modalità adottata dall’Istat, di affidarsi a tre diversi indici di prezzi al consumo. 

  • L’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale o più semplicemente NIC, calcolato considerando l ‘insieme dei bene e servizi acquistati dalle famiglie su tutto il territorio nazionale. Il sistema in questo caso, tiene in considerazione l’intero sistema economico nazionale, se si considera il grado di riferimento di tale indice.
  • Esiste poi l’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati, o più semplicemente FOI, che tiene conto, a differenza dell’indice considerato in precedenza, dei beni e dei servizi acquistati dalle famiglie che di lavoratori dipendenti. Tale indice, inoltre, viene solitamente considerato come riferimento per le misure di adeguamento di canoni di affitto o ad esempio degli assegni di mantenimento del coniuge, in caso di separazione.
  • Infine, abbiamo, sempre per ciò che riguarda le misurazioni Istat, l’Indice dei prezzi al consumo armonizzato, per i paesi membri dell’Unione Europea, o più semplicemente IPCA. Tale indice, viene preso in considerazione e di fatto è stato concepito per misurare un valore uniforme di inflazione a livello europeo. L’indice in questione, ha ben salde nella misurazione del proprio valore di quelle che sono le differenze tra i vari paesi comunitari, in fase di rilevamento di consumo di beni e servizi per singole famiglie. L’IPCA,  a differenza dei primi due indici presi in considerazione in questa nostra breve guida, che prendono in esame il prezzo di vendita di beni e servizi utilizzati famiglia per famiglia, considera il prezzo realmente pagato dalle relative famiglie dei vari paesi europei, in modo da avere un valore ancor più fedele, che prenda in considerazione anche determinate variazioni di natura politico, sociale economica, che un singolo stato può applicare sul proprio territorio. 

E’ chiaro che la misurazione di determinati valori, e la presa in considerazione di questi ultimi nella valutazione generale dell’utilizzo di beni e consumi di un singolo paese, ha come fine ultimo la misurazione di elementi di natura economico finanziaria in grado di stabilire la reale condizione di una economia nazionale. Quantificare il consumo effettivo di beni e servizi, considerare il reale peso di taluni valori sulle singole famiglie e sulle economie di queste ultime, differenziandole inoltre per natura del reddito dei suoi componenti. Abbiamo infatti visto come sia diverso il valore di una famiglia con reddito da lavoratore dipendente rispetto ad altre tipologie di nuclei familiari.

Tali valori, hanno come fine unico, chiaramente la misurazione del livello di inflazione di un singolo paese. Tale valore, combinato con altri valori dalla più specifica natura, sono in grado infatti, cosi come anticipato in precedenza di presentare le reali condizioni di salute di un paese. Le proprie condizioni economico finanziarie, e la solidità, eventuale, che tali condizioni determinano.