I movimenti femministi stanno sollevando sempre più l’attenzione su come le donne siano svantaggiate nel mondo del lavoro: le percentuali di occupazione in ribasso per il mondo femminile, la mancata tutela della maternità, le diversità salariali e le opportunità di carriera mancate sono al centro dell’attenzione. Dopo una lunga trattativa però, il 2022 è l’anno della svolta grazie ad un elemento nuovo che viene introdotto: la certificazione parità di genere.
Parità di genere in Italia: com’è la situazione
Se nel Nord Europa e nei Paesi esteri la situazione sembra nettamente migliorata, in Italia la crisi economica e la pandemia non ha fatto altro che allargare la forbice delle figure professionali maschili da quelle femminili. Dalle opportunità di carriera al salario, si notano importanti disparità.
Il WEF, World Economic Forum, ha evidenziato come l’Italia si trovi al 63esimo posto su 156 nazioni analizzate per quanto riguarda la situazione del lavoro femminile; secondo Istat il dato di occupazione femminile è di 49,5% contro il 67,6% maschile. La disparità viene avvertita anche nelle zone geografiche differenti: la percentuale di occupazione femminile crolla nel Centro Sud. Nonostante ciò nei ruoli pubblici e nei consigli di amministrazione sembra che le cose si stiano muovendo velocemente; in soli 10 anni la percentuale di occupazione è passata dal 7% al 39% ma c’è ancora molto da fare.
Parità di genere certificata sul lavoro: il progetto Pnrr del 2022
Il Pnrr, dopo aver analizzato la situazione, ha elaborato un progetto per il 2022: la certificazione sul lavoro della parità di genere ha lo scopo di ridurre il gap uomo-donna e lo fa destinando 10 milioni di euro per fare in modo che le aziende abbiano degli incentivi.
La certificazione di parità di genere è studiata per fare in modo che le aziende possano ridurre il divario salariale e di assunzioni tra uomo e donna; in Italia il gap di genere è al centro dell’attenzione e la certificazione dovrebbe servire per costruire maggiore equità e consapevolezza nel mondo del lavoro.
Qualche informazione sulla certificazione di parità di genere
Si tratta di un sistema di certificazione valido a livello nazionale che ha lo scopo di ridurre le differenze salariali e di opportunità tra uomo e donna; l’idea è di permettere a più donne di trovare la giusta posizione lavorativa aiutando però le aziende a crescere. Con 10 milioni di euro di risorse, l’investimento parte in fase sperimentale da aprile 2022 e ha una finestra di ben 4 anni.
Illuminanti le parole di Elena Bonetti che in un tweet scrive “La certificazione per la parità di genere entra come elemento di premialità in tutti gli appalti pubblici. Lo abbiamo appena approvato in Cdm. È un altro passo che oggi l’Italia sceglie di compiere con coraggio e concretezza per il raggiungimento delle pari opportunità.”
I vantaggi da prendere in considerazione per la tua azienda
Quali sono i benefici che la certificazione di parità di genere desidera garantire?
- Aumento dell’occupazione femminile per ridurre la differenza uomo-donna
- Diminuzione della differenza salariale a parità di mansione
- Miglioramento delle condizioni di lavoro femminili con tutele maggiori
- Maggiore inclusione
Come richiedere la certificazione e avere vantaggi aziendali
Le aziende possono ottenere la certificazione di parità di genere e avere importanti benefici; con sconti e sgravi fiscali ma anche una riconoscenza a livello nazionale, le aziende che aderiscono al programma possono contribuire in un processo importante per il mondo del lavoro e quello delle donne. Se non sai come muoverti e hai bisogno di una consulenza che ti guidi in questo processo Work Equality Cert si occupa di affiancare le aziende nell’ottenimento della certificazione di genere.