Detrazioni fiscali 2021 su un antifurto domestico

L’antifurto è diventato negli ultimi anni un bene primario per salvaguardare la propria abitazione e proteggerla dalle intrusioni.

Nelle detrazioni spese per antifurto casa, ovvero il bonus fiscale antifurto per il 2021 riservato alle ristrutturazioni edilizie, rientrano anche le agevolazioni fiscali per antifurto. Ossia per coloro che desiderano acquistare impianti di allarme per la propria casa, abitazione o ufficio o negozio. Con la fattura prodotta da SicurezzaPoint sarete certi di poter ottenere la detrazione fiscale del 50%, vi basterà scegliere il bonifico come tipologia di pagamento e successivamente riceverai la fattura dove troverete le modalità.

Sono in pratica detraibili tutte le spese per allarmi che siano state sostenute, comprese quelle relative alle installazioni oppure per perizie, sopralluoghi per la progettazione dello stesso e per gli oneri di urbanizzazione fino ad un massimo di 96 mila euro totale di sconto fiscale ottenibile.

Questa norma presente nell’ordinamento italiano da il via libera all’ acquisto di impianti di sicurezza, antifurto, impianti di video sorveglianza.

Entriamo nel dettaglio di chi può usufruire del bonus fiscale: il proprietario ma anche il locatore, il nudo proprietario o un familiare del detentore dell’ immobile. Rientrano anche i soci di cooperative, società semplici, imprenditori individuali per gli immobili. Ovviamente tali beni acquistati non devono essere rientranti fra beni strumentali o merce, altrimenti si deve provvedere ad emettere fattura fiscale. In questo caso la detrazione antifurto sarà sottratta dalle aziende come costi o come beni da ammortizzare.

In pratica cosa si deve fare per ottenere il bonus fiscale per l’antifurto della nostra casa?

Il pagamento alla società che ci vende l’antifurto come ad esempio SicurezzaPoint, la ditta che esegue l’installazione, va effettuato obbligatoriamente tramite bonifico in cui è rintracciabile il codice fiscale di chi beneficia delle detrazioni e deve essere riportato il numero di partita Iva di chi riceve il pagamento.

Successivamente nella dichiarazione dei redditi andranno indicati i dati catastali identificativi dell’immobile dove verrà installato l’impianto di allarme e verrà specificato da chi sono stati effettuati i lavori oltre a fornire estremi di registrazione dell’atto che ne costituisce titolo e gli altri dati richiesti per il controllo della agevolazione.

Per quanto riguarda l’ Iva, i sistemi di allarme godono dell’Iva agevolata al 10% ma non su tutta la spesa bensì solo su una parte di essa relative alla differenza tra il costo totale e le spese per il bene significativo.

Ormai la quasi totalità degli acquirenti approfitta delle detrazioni fiscali per allarmi del 50% e questo avviene già dal 2014 e si è rafforzato negli ultimi anni, sia quando si tratta dell’acquisto degli stessi on-line su di un e-commerce sia sull’installazione di impianti di allarme.

Tale rimborso avviene sotto forma di bonus fiscale di quanto è dovuto fiscalmente sull’IRPEF in base alle spese sostenute sia quando si tratti di interventi di ristrutturazione delle abitazioni sia nel caso delle parti comuni negli edifici residenziali. Lo sconto fiscale viene ripartito in dieci quote o rate annuali di importo costante e di pari cifra per lo stesso anno di conseguimento della spesa e per gli anni successivi.

Chi può usufruire delle Detrazioni per l’allarme 2020 e 2021 ?

Tutti i contribuenti assoggettati all’IRPEF. In particolare, l’agevolazione spetta ai proprietari e agli inquilini di un immobile.

Quali spese rientrano nelle agevolazioni fiscali antifurto ?

Rientrano tra queste agevolazioni:

  • Le spese per la progettazione e per le altre prestazioni professionali connesse all’allarme di casa;
  • Le spese per l’acquisto dei materiali impianto di allarme;
  • Il compenso corrisposto per la relazione di conformità dei lavori alle leggi vigenti;
  • L’imposta sul Valore Aggiunto (IVA).

Come ottenere le detrazioni fiscali per il rimborso dell’ antifurto?

Il bonifico bancario effettuato per pagare il materiale per la sicurezza deve essere “parlante” ovvero deve indicare nella causale del versamento il codice fiscale del soggetto che paga oppure il numero di partita Iva di chi beneficia dello stesso.

Vanno indicati nella dichiarazione dei redditi i dati catastali identificativi dell’immobile e si devono conservare ed esibire tutti i documenti relativi ai lavori.

Sui lavori di manutenzione, ordinaria e straordinaria, realizzati su fabbricati a prevalente destinazione di tipo abitazione privata è previsto l’applicazione dell’IVA ridotta al 10.