Per fronteggiare la crisi conseguente all’emergenza Covid, il Ministro Orlando ha deciso di introdurre un esonero contributivo Inps in favore di tutti i lavoratori con partita iva. Il solo requisito da possedere, indipendentemente dal tipo di attività svolta, è il calo di fatturato. Il lavoratore autonomo deve necessariamente aver subito una perdita pari almeno al 33% rispetto ai guadagni dell’anno 2019.
L’attuazione dell’esonero sarà garantita da un apposito stanziamento di fondi che andranno a colmare i mancati contributi versati dai lavoratori. La soglia massima che potrà essere oggetto di esonero è di 3000 euro.
Saranno esclusi dell’agevolazione tutti coloro che nel 2021 abbiano fatturato più di 50.000 euro. La misura è già in vigore e si attende ora di conoscere le specifiche modalità attuative.
Chi sono i lavoratori autonomi interessati
I beneficiari dell’agevolazione saranno davvero molti. L’Inps si sta già organizzando per gestire tutte le richieste e se necessario provvederà a un nuovo aggiornamento e adeguamento dei propri sistemi interni. A essere coinvolti sono tutti gli autonomi iscritti alla gestione separata, qualunque sia il loro codice attività, nonché gli operatori sanitari in pensione che nel corso della pandemia sono stati assunti in modalità temporanea per sopperire alle esigenze di personale.
Una misura sperimentale: l’assegno ISCRO per gli autonomi
Cos’è l’assegno ISCRO? Si tratta di una misura sperimentale che prevede l’erogazione agli autonomi che hanno partita iva da più di 4 anni di un’indennità che si prefigge di essere un’integrazione salariale. L’importo massimo sarà di 800 euro. Gli anni interessati saranno 2021, 2022 e 2023. Il requisito per l’accesso all’agevolazione è ancora una volta quello del calo di fatturato e solo per i redditi inferiori a 8.145 euro. In questo caso si considera però la media del reddito dei tre anni precedenti e rispetto a quest’ultimo deve essersi verificato un calo pari al 50%.
Il 2021 sarà un anno di esonero per gli autonomi
L’esonero dai contributi approvato dal Ministro del Lavoro il 7 maggio è un provvedimento che riguarda l’Inps ma non l’Inail. Questo significa che l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro dovrà comunque essere pagata.
Si potrà presentare domanda telematicamente fino al prossimo 31 luglio per gli iscritti alla gestione separata Inps, mentre chi fa parte degli Ordini professionali e ha dunque una cassa privata avrà tempo fino al 31 ottobre per richiedere l’agevolazione. È questo il caso di avvocati, dottori commercialisti, biologi, medici, psicologi e odontoiatri.
Misure a sostegno delle partite iva
Il solo esonero non sarebbe sufficiente a dare un sostegno alle partite iva che sono state fortemente colpite dalla crisi causata dalla pandemia. Ecco perché il governo ha già deciso di promuovere anche una serie di contributi a fondo perduto che serviranno a rilanciare le attività più danneggiate economicamente. Le partite iva potranno dunque beneficiare di diversi bonus e agevolazioni che riguardano anche il pagamento di alcune imposte. Ci riferiamo nello specifico alla Tari, che sarà ridotta per il 2021, all’Imu per gli immobili commerciali, al bonus affitti. Per quanto riguarda le utenze, le partite iva potranno avere sconti sulle bollette di luce e gas e saranno esonerate dal pagamento del canone Rai.
Tutte queste misure sono previste nel Decreto Sostegni bis. Che con i 40 miliardi che verranno stanziati prevederà anche bonus da 2400 euro per gli stagionali e per il settore del turismo e dello spettacolo. Un aiuto concreto dello Stato Italiano per cercare di supportare nel modo più opportuno tutte quelle persone che si trovano al momento in difficoltà a causa della crisi – a livello mondiale – che il COVID ha generato. I lavoratori autonomi di tutto il mondo, stanno beneficiando di una serie di aiuti – più o meno efficaci – per rendere meno pesante questa situazione.