Quest’anno di chiusure dovute alla pandemia è stato segnato da un fenomeno che, appunto con le chiusure, ha trovato a sua motivazione: il boom degli e-commerce. Non è certo un mistero, al contrario, molto spesso abbiamo sentito parlare dell’aumento esponenziale degli acquisti sul web, ma adesso è tempo di tirare le somme e vedere quali sono questi numeri sorprendenti.
Boom degli e-commerce, un anno d’oro
Se da una parte la pandemia di covid ha letteralmente affossato diverse attività, in particolare quelle legate al settore del turismo, dall’altra c’è stata una vera e propria svolta per quanto riguarda gli e-commerce, quindi, delle vendite online. Bisogna partire da un assunto fondamentale: le persone, anche grazie allo smartworking, hanno effettuato molti più accessi in rete, accessi che nel 2020 ammontano a ben 4,6 miliardi di utenti, quindi stiamo parlando del 7% in più rispetto al 2019. Com’è facile immaginare, chi lavora connesso alla rete, anche in dipendenza, lo ribadiamo, dei diversi lockdown, ha più facilmente la tendenza ad effettuare acquisti online. Per quanto riguarda sempre il 2020 ben l’81% di chi ha navigato in rete ha effettuato anche una ricerca di un prodotto o di un servizio online. Il 90,4%, stando ai dati divulgati dal report Casaleggio, ha visitato un e-commerce e il 76,8% ha effettuato almeno un acquisto. Si tratta di numeri importanti, come si può notare. Numeri che si declinano anche in fatturato che, nel suo complesso, viene attestato ai 10.780 miliardi di dollari. Per quanto riguarda invece le aziende italiane, il fatturato degli e-commerce ammonta a 48,25 miliardi di euro, anche in questo caso ci troviamo davanti a grandi numeri. Attualmente il commercio online al dettaglio si attesta al 39%. Ben il 68% delle aziende italiane ha constatato un aumento del fatturato.
Perché il trend è in aumento
Se molti acquisti online sono stati dettati da un’esigenza impellente, ovvero il fatto di non poter uscire per fare acquisti, dall’altra i consumatori ne hanno scoperto tutti i vantaggi, ovvero, la comodità di acquistare e poi ricevere un prodotto o servizio direttamente al proprio domicilio; la possibilità di risparmiare; la comodità di effettuare acquisti anche da mobile. Proprio il mobile, infatti, è stato protagonista indiscusso delle transazioni segnando il 48% del fatturato.
Quanto conta avere un sito e-commerce funzionale
Qui entriamo in ambito tecnico, ma spiegato in parole davvero semplici, quello che cercano gli utenti è un canale comodo, pratico, funzionale. Ci sono però degli e-commerce che non sono esattamente intuitivi, l’utente deve navigare da una pagina all’altra, il sito è lento, è difficile mettere il prodotto nel carrello, oppure ci sono pochi metodi di pagamento disponibili. Ecco, tutto questo è un grande deterrente per gli acquisti, l’utente, al 90%, andrà ad acquistare lo stesso prodotto o uno simile altrove. Del resto, aprire un e-commerce non è una cosa semplicissima che chiunque può fare, occorre che sia ottimizzato e funzionale e questo lavoro richiede le competenze di professionisti. Noi abbiamo pensato di suggerirti Servals, un’azienda specializzata nella creazione di siti web professionali e di piattaforme e-commerce, in grado di trovare la migliore soluzione per ogni tipo di esigenza. A tale proposito ti suggeriamo anche un hosting WordPress WooCommerce, con cui creare un sito e-commerce professionale e funzionale, ma al contempo di utilizzo agevole. L’ideale è avere WooCommerce gestito, in modo da concentrarti solo sulla tua attività e delegare a dei professionisti, appunto, la gestione tecnica. WooCommerce presenta tanti temi diversi con cui si può ottenere un sito e-commerce personalizzato al massimo. Ma non solo, perché i temi sono ottimizzati in chiave SEO in modo che il tuo negozio sia ancora più facile da trovare. Ora però, ritorniamo ai numeri e vediamo quali sono le attività che sono andate per la maggiore nel 2020.
I settori e-commerce che hanno fatturato di più
Nello scorso anno ad avere avuto grandissime soddisfazioni dal portale e-commerce sono stati soprattutto il settore del tempo libero, il cui fatturato arriva da solo al 48%. Un buon 21% viene raggiunto dai centri commerciali che nel 2019 segnavano un 16%. Questi, ovviamente, sono sui gradini più alti del podio, ma numerose attività hanno trovato non solo una boccata d’ossigeno con le vendite online, ma anche un nuovo potenziale campo di investimento che, stando appunto ai numeri, promette grosse cifre per il fatturato prossimo.