Forse avete sentito parlare di recente del “diritto all’oblio“, ma non avete idea di cosa significhi in realtà. Questo articolo fa al caso vostro! Ci sono molti modi in cui una persona può trovare informazioni su un’altra persona su Internet. Siti come Google rendono le informazioni disponibili a tutti e chiunque può trovare informazioni su di voi con un paio di clic. Questo può talvolta rivelarsi problematico per l’interessato. In questi casi, entra in gioco il diritto all’oblio. In questo post vi spiegheremo tutto quello che c’è da sapere sul diritto all’oblio e su come si applica alle informazioni personali online.
Vi state chiedendo come esercitare il diritto all’oblio su internet? Rivolgendosi ad avvocati esperti del settore, potrete iniziare a richiedere la deindicizzazione di risultati in modo legale ed efficace così da tutelare la vostra immagine online.
Che cos’è il diritto all’oblio?
Il diritto all’oblio è un’estensione del diritto alla privacy. È il diritto di ogni individuo a vedere cancellati i propri dati personali. Il diritto all’oblio si applica ai contenuti di Internet che non sono corretti o che un individuo vorrebbe fossero cancellati. Questi contenuti possono essere qualsiasi cosa, da un articolo di giornale online a un post sui social media. Può anche riguardare informazioni aggiunte a un motore di ricerca. Queste informazioni sono tecnicamente chiamate “dati inadeguati, irrilevanti o non più pertinenti”. Il diritto all’oblio fa parte del Regolamento generale sulla protezione dei dati dell’Unione europea ed è applicabile in tutti i Paesi dell’UE.
Perché esiste il diritto all’oblio?
Le ragioni del diritto all’oblio sono molteplici. Una delle ragioni principali è che gli individui dovrebbero avere il controllo sul proprio sé digitale e su ciò che viene detto su di loro online. Le persone devono poter cancellare le informazioni non corrette o non aggiornate, soprattutto se dannose o non veritiere. Altre ragioni che giustificano il diritto all’oblio sono la tutela della reputazione delle persone e della privacy di familiari e parenti. Il diritto all’oblio si applica anche ai minori. È un’idea errata comune che i minori non abbiano il diritto all’oblio. Se un minore pubblica qualcosa online, il diritto all’oblio si applica allo stesso modo di un adulto.
Come funziona il diritto all’oblio?
Il diritto all’oblio non è una cosa sporadica. Funziona su base continua ed è un processo continuo. Il diritto all’oblio non è una cosa una tantum. È un processo continuo in cui i contenuti vengono rimossi e ne vengono aggiunti altri. Se viene pubblicato un articolo su di voi che contiene informazioni errate, l’articolo può essere rimosso. Se avete scritto un post su un blog che contiene informazioni errate e che deve essere rimosso, dovete cancellarlo voi stessi.
Chi può chiedere l’oblio delle informazioni?
Chiunque può chiedere che le informazioni vengano cancellate o rimosse da Internet. Tuttavia, deve essere in grado di dimostrare che sono dannose e/o false. Chiunque può chiedere la cancellazione o la rimozione di informazioni da Internet. L’ovvia eccezione è rappresentata dal caso in cui si discuta dei dati personali di un’altra persona, nel qual caso questa non può chiedere la cancellazione delle proprie informazioni. Si può solo chiedere la rimozione dei propri dati personali. Per richiedere la rimozione di un’informazione, è necessario dimostrare che essa è dannosa o falsa. Un modo per farlo è chiedere al gestore del sito web di rimuovere il contenuto. Se il gestore si rifiuta, potete presentare un reclamo all’autorità di vigilanza.
A chi richiedere l’applicazione del diritto all’oblio?
Se state chiedendo un supporto, l’avvocato Bigarelli si occupa di assistere i propri clienti tutelando la loro immagine online evitando che notizie false o non aggiornate possano macchiare la reputazione di qualcuno. Il diritto all’oblio è assolutamente applicabile e tutti possono richiederlo: lo studio legale segnalato si occupa proprio di rimuovere recensioni diffamatorie, immagini divulgate senza il consenso e fornisce un supporto concreto nella rimozione di notizie, testi, video e altre tipologie di contenuto condivise online su siti e social network.