Piante cannabis light, facciamo un po’ di chiarezza

Quando si parla di cannabis light, quindi quella che è definita a tutti gli effetti marijuana legale, si fa spesso confusione. Molti non sanno che differenza ci sia tra le varie tipologie di piante cannabis light e non. Da qui nasce anche il pregiudizio sull’uso di qualsiasi tipo di cannabis, perfino quella legale, pregiudizio che non ha alcun senso dato che l’utilizzo di questo prodotto è eterogeneo. Ma vediamo di fare il punto in modo da fare chiarezza.

Piante cannabis con e senza effetti psicotropi

Come abbiamo detto, non tutte le piante di cannabis sono uguali, quelle considerate illegali hanno effetti psicotropi, mentre la cannabis sativa, quella venduta legalmente, ha un elevato contenuto in CBD e un basso THC, appunto, la sostanza psicotropa.

Per ottenere piante di cannabis a basso contenuto di THC è stato quindi necessario selezionarle a fine di ottenere un prodotto legale con caratteristiche peculiari. Vediamo quindi quali sono e come si ottengono le genetiche.

Il processo viene ovviamente sviluppato all’interno di laboratori di ingegneria genetica dove a essere modificati sono i semi di cannabis in modo da ottenerne una “versione” light legale e di conseguenza vendibile dato il basso contenuto di TC.

I semi vengono modificati in modo da produrre solamente una varietà autofiorente femmina. Le infiorescenze femminili di canapa sativa, ovvero una pianta ricca di fibre, alta e ricca di rami, molto utilizzata in ambito tessile, cartario e industriale in genere, sono quelle vendute legalmente.

La canapa sativa, inoltre è ricca di proprietà, grazie all’elevata quantità di cannabidiolo, CBD, che ha un effetto rilassante, antidolorifico, disinfiammante e che contrasta gli effetti psicotropi del THC. Oltre a queste proprietà, contrasta anche l’invecchiamento cutaneo, motivo per cui è molto utilizzata anche nell’ambito della cosmesi.

A essere utilizzata, in tutti questi casi, è l’infiorescenza. In principio, questa, non aveva le stesse qualità delle infiorescenze delle piante di cannabis considerate illegali, tanto meno ne avevano aroma e gusto. Le infiorescenze, infatti, risultavano resinose e senza quel particolare aroma e sapore.

Col tempo e i diversi ibridi, si è arrivati a ottenere infiorescenze senza THC ma di elevata qualità, piacevoli e molto simili al gusto delle piante con THC. Vediamo quali sono le genetiche più coltivate.

#Cannatonic

Stando a quanto si conosce, sarebbe proprio iniziato tutto col Cannatonic, primo seme di cannabis immesso sul mercato con un rapporto di CBD e THC quasi 1:1. Infatti, questa varietà ha infiorescenze con un elevato tasso di CBD. Esattamente, ci sono tre tipologie di questa varietà, una che ha un rapporto CBD con THC quasi 1:1, come abbiamo detto, una con maggiore contenuto di CBD e un’altra con maggiore contenuto di THC.

Naturalmente la versione che può essere commerciata è quella con basso THC, di norma 0,6% e 17% di CBD.

Si tratta, inoltre, di una varietà ottenuta per incrocio di cannabis indica e cannabis sativa, ha un elevato effetto rilassante e al contempo favorisce la meditazione e la concentrazione, ha una profumazione al limone e agrumi in genere, on un vago sentore di pino e terra.

#Therapy

Anche questa varietà ha come caratteristica essenziale quella di avere un bassissimo contenuto di THC e un elevato contenuto di CBD, rispettivamente 0,35% e 10%. Per queste proprietà, la Therapy è perfetta per uso terapeutico, quindi per combattere gli stati di dolore acuto o cronico e le infiammazioni.

#Candy Pie

Questa varietà è particolarmente apprezzata per il suo aroma fruttato e la sua profumazione che ricorda la crema pasticcera e la pasta frolla, con note di vaniglia. Il contenuto di THC è dello 0,5% e quello di CBD del 14%.

#Caramel

La marijuana Caramel è un ibrido ricco di CBD 14% e con basso THC, 0,5%, che la rendono ideale per l’uso terapeutico. Ha un gusto speziato e dolce.