Agricoltura

Dal 1996 – anno in cui è diventato operativo il Registro delle imprese – le Aziende agricole e i coltivatori diretti devono trasmettere alla Camera di Commercio i principali documenti relativi alla vita dell’impresa. Informazioni che costituiscono la base delle banche dati camerali consultabili in tempo reale su tutto il territorio nazionale, e non solo.

Ma farsi riconoscere come imprenditori agricoli non basta; occorre anche promuovere le specifiche caratteristiche aziendali, i segmenti di mercato che l’impresa occupa.

Attraverso il Rea – Repertorio economico amministrativo – gli operatori possono dare maggiore visibilità alla propria struttura fornendo indicazioni sulle attività, sulle caratteristiche colturali, sul numero degli addetti, sulle produzioni, sui programmi di investimento.

L’iscrizione ad appositi Albi, Elenchi e Ruoli tenuti dalle Camere permette inoltre agli imprenditori di rendere pubblica la propria idoneità all’esercizio di specifiche attività e professioni. Un vero e proprio marchio di garanzia a tutela del consumatore.

Il successo di un’impresa agricola sui mercati interni e internazionali si misura anche con la capacità di rendere competitivi i propri prodotti, di valorizzarne e tutelarne specificità e denominazione.

La qualità diventa così il punto di partenza per disegnare piani di produzione e di commercializzazione adeguati, in risposta alle richieste di una utenza sempre più ampia ed esigente.

Attraverso apposite commissioni interne le Camere di Commercio certificano la denominazione di origine controllata (DOP)  dei prodotti olivicoli e di alcune produzioni casearie. Per quel che riguarda i vini, gli enti camerali sono in grado di riconoscere la denominazione di origine controllata (DOC) e le indicazioni geografiche tipiche (IGT).

Altri prodotti sono, invece, sottoposti a normative di riconoscimento comunitarie: dalla denominazione di origine protetta (DOP) alle indicazioni geografiche protette (IGP), agli attestati di tipicità relativi ai processi. Certificazioni, in parte controllate dalle Camere di Commercio, in parte da altri enti o consorzi.

Ventotto Laboratori chimico-merceologici camerali, affiancati da quattro Sportelli di accettazione campioni, offrono invece a imprese e consumatori analisi e prove per singoli prodotti. L’obiettivo è quello di sostenerne la qualità, in linea con le specifiche di legge e con le normative volontarie.

Sebbene legati alla vocazione produttiva delle rispettive province, i laboratori camerali sono collegati tra loro e integrati in rete nazionale.

Questo permette, da una parte, di offrire alle imprese non solo le prove del singolo centro, ma anche quelle attive presso le altre strutture; dall’altra consente l’esecuzione contemporanea di analisi in più punti del territorio. I certificati emessi dai laboratori hanno validità internazionale.

A complemento della rete dei laboratori, il sistema camerale ha istituito un organismo di certificazione per il settore, denominato Agroqualità, e una rete di Sportelli a indirizzo tecnologico. Mentre il primo ha sede a Roma presso l’Unioncamere, la seconda, coordinata da Dintec (Diffusione informazioni normativa tecnica), conta attualmente ventisette centri presso altrettante Camere di Commercio. Strumenti in grado di favorire e promuovere le certificazioni nel settore e di offrire informazioni sui sistemi di autocontrollo dei processi alimentari, sulle normative tecniche, sull’innovazione tecnologica e sulle opportunità di finanziamento.