Quando si ha la passione per la cucina e si vuole trasformare questo hobby in un lavoro, una delle soluzioni possibili è di aprire un ristorante e trasformare finalmente il proprio sogno in realtà. Aprire un ristorante non è sicuramente semplice, vista la presenza di tantissimi competitor, di diversi adempimenti burocratici da rispettare e i costi non proprio contenuti per l’avviamento dell’attività, ma se è il vostro sogno, allora non bisogna arrendersi ma continuare con la realizzazione del proprio progetto. Se desiderate aprire un ristorante, in questo articolo vi spiegheremo l’iter burocratico e quali sono i costi da preventivare.
I requisiti personali e professionali per aprire un ristorante
Quando si decide di aprire un ristorante (gourmet, fast food, tavola calda, bistrò, pizzeria, ecc.) si hanno già alcune idee riguardo il tipo di cucina, il pubblico di riferimento, il logo, il menù, la location e lo stile della sala, quindi se avete già un progetto, vediamo come realizzarlo nella pratica. Per aprire il ristorante dei sogni, dovete sapere che per legge bisogna aver compiuto 18 anni, non essere stato dichiarato fallito o interdetto e non avere condanne penali o essere sottoposti a misure restrittive. Se siete in possesso di questi requisiti personali, per procedere alla creazione della vostra nuova attività è necessario anche avere alcune abilità professionali: aver lavorato come dipendente per due anni consecutivi nel settore della ristorazione o avere un diploma di scuola alberghiera per ottenere l’abilitazione SAB.
Nel caso non abbiate mai lavorato nella ristorazione, per ottenere l’attestato SAB si può frequentare un corso della durata di 100 ore e superare l’esame. Ottenuto il SAB (il corso ha un costo tra 600-800 €) è necessario conseguire l’attestato HACCP, frequentando un corso presso le Asl di competenza o online. Il corso ha un costo compreso tra i 25-50 € e dura poche ore, ma deve essere frequentato non solo dal titolare del ristorante, ma anche da chi si occupa della somministrazione e manipolazione degli alimenti.
L’iter burocratico
Dopo aver acquisito i requisiti professionali necessari, la legge stabilisce che il locale che ospiterà il ristorante rispetti alcune regole in materia di sicurezza, igiene, impatto acustico, salubrità e agibilità, inoltre è necessario che i bagni siano realizzati a norma. Per essere sicuri di aver acquistato o affittato un ristorante che sia idoneo in base alle norme previste dalla legge è consigliabile richiedere l’assistenza di un commercialista o contattare lo Sportello unico per le attività produttive (SUAP) del comune di residenza. L’iter burocratico per aprire un ristorante comprende anche l’apertura di una partita IVA e l’iscrizione al registro delle imprese della Camera di Commercio di competenza, solo così si potrà procedere con gli altri adempimenti previsti per legge. Gli ultimi obblighi per il titolare del nuovo ristorante troviamo la Comunicazione Unica alla Camera di Commercio e l’apertura delle posizioni INPS e INAIL anche per i dipendenti.
I costi per aprire un ristorante
I costi per aprire un ristorante possono essere molto variabili, soprattutto se non si affitta un locale già completo di attrezzature e idoneo per la somministrazione di alimenti. Secondo alcune stime, per aprire un ristorante serve un investimento iniziale di 50.000 – 100.000 €, senza contare le spese per i dipendenti, l’acquisto del cibo e delle bevande e delle stoviglie e vettovaglie. Tra gli altri costi da preventivare bisogna considerare le spese per il marketing e quelli per le utenze, che possono incidere abbastanza sul budget iniziale. L’investimento iniziale può aumentare se si decide di acquistare il locale per il ristorante, soprattutto se si trova in una città come Roma, Milano o Napoli.