Business dei matrimoni in profondo rosso con le coppie che rinviano le nozze

Con la pandemia di coronavirus per molte coppie sposarsi è diventato davvero un problema che si ripercuote, inesorabilmente e inevitabilmente, sull’industria delle nozze che, da oltre un anno a questa parte, in Italia è in profondo rosso con crolli vertiginosi di fatturato. Tra i ristoranti chiusi, l’obbligo di mascherina ed il distanziamento sociale, la maggioranza delle coppie ha infatti deciso in Italia di rinviare il matrimonio programmato anche di un anno ed oltre.

Perché in Italia sono tantissime le coppie che stanno rinviando le nozze

E questo perché il matrimonio è uno dei giorni più importanti della propria vita, se non il più importante. Ragion per cui pronunciare il fatidico sì senza poter invitare e coinvolgere tutti i parenti e tutti gli amici più cari è davvero un sacrificio insostenibile. Ed allora, aspettando che la pandemia finisca, chi voleva sposarsi per ora sta sostanzialmente convivendo in attesa di tempi migliori.

Il rinvio di molti matrimoni, in particolare, è scattato in Italia dal mese di marzo del 2020, ovverosia da quando il Governo italiano ha deciso per il primo lockdown nazionale al fine di frenare i contagi da Covid-19. E da quel momento c’è stato un rinvio dietro l’altro tra chi spera ora di sposarsi nell’estate del 2021, chi spera di farlo nel prossimo autunno, e chi invece, decisamente meno ottimista, ha rinviato il tutto al 2022.

Fermo, allo stesso modo, è in Italia pure il cosiddetto destination wedding, ovverosia la scelta di coppie di nazionalità straniera che decidono di venire a sposarsi in Italia. Prima dei divieti erano davvero tante le coppie che, per esempio, si sposavano in città incantevoli come Venezia per quello del destination wedding che, da solo, in Italia prima dei lockdown muoveva complessivamente un giro d’affari pari a ben 1 miliardo di euro l’anno.

La crisi del settore nozze, un business che rischia di rimanere fermo per 2 anni

E se da un lato le coppie rinviano il matrimonio, per quella che è una scelta dettata dalla pandemia, dall’altro l’industria delle nozze è già al collasso con molte piccole imprese e tanti professionisti del settore che non riescono più ad andare avanti. Includendo l’indotto, in Italia il business delle nozze vale all’incirca 65 miliardi di euro l’anno, ma c’è chi da oltre dodici mesi non ha fatturato nemmeno un euro.

Con una filiera che è ampia visto che quello del matrimonio è un business che dà lavoro in settori che spaziano dalla ristorazione ai fioristi, e passando per i fotografi e per gli organizzatori di eventi. E con il rischio, ad oggi, di rimanere fermi anche per due anni con i cosiddetti ristori varati dal Governo italiano che sono insufficienti a mantenere le imprese del settore attive tra i costi fissi ed i mancati ricavi.

Posticipare il matrimonio, tra l’altro, significa pure rinviare anche il viaggio di nozze con conseguenti ricadute negative sul settore turistico. Di conseguenza, la filiera del business del matrimonio auspica che presto che venga dato il via libera alle nozze in tutta sicurezza, e quindi prendendo tutte le precauzioni anti-Covid del caso.

Dal posizionamento dei tavoli a distanza di sicurezza a misure finalizzate ad incentivare il distanziamento sociale tra gli ospiti, e passando per l’uso di gel idroalcolico e per l’obbligo, durante il ricevimento, di entrata solo dopo aver effettuato la misurazione della temperatura corporea.

Per adesso, considerando l’ultimo decreto del Governo italiano, almeno fino a Pasqua i banchetti nuziali restano vietati. Ma la speranza è che con l’arrivo della bella stagione al pari del turismo pure il settore degli eventi possa ripartire. Con il matrimonio che è sempre l’evento più bello, quello che sancisce e certifica l’amore tra due persone.