Richiesta mascherine chirurgiche: le aziende hanno riconvertito il proprio business

La situazione di grande emergenza in Italia dovuta alla pandemia da Coronavirus che ormai da un anno continua ad imperversare, ha portato a una necessità enorme di produzione significative di gel disinfettanti, respiratori e mascherine, per questo motivo molte aziende italiane hanno deciso di riconvertire la propria produzione, orientandola principalmente sulla produzione di mascherine personalizzate assolutamente necessarie per fare fronte al dilagare dei contagi.

La pandemia ha stravolto gli aspetti della vita di ognuno di noi, sia personali che professionali, ma questo non accade soltanto da noi; è una situazione globale di emergenza che sta toccando tutto il mondo da mesi.

Il governo ha cercato di attuare misure di contenimento per limitare il diffondersi del contagio da Covid-19.

La pandemia ha messo in ginocchio molte nazioni, e tutte ora cercano di risollevarsi, compresa l’Italia.

La nuova necessità globale di mascherine

E così come l’uso del gel disinfettante e della mascherina anche queste restrizioni sono entrate ormai a far parte del nostro quotidiano, le abbiamo dovuto subire inizialmente e in seguito accettare.

Ognuno esce di casa, si reca al lavoro, a scuola, o a fare semplicemente una passeggiata munito di mascherina, guanti, e gel disinfettante.

Questi presidi medici nelle borse, nelle tasche, non possono più mancare.

Ovviamente le varie aziende con le loro forniture non erano pronte a far fronte ad una necessità così ampia e allargata.

Ecco perché molte aziende hanno deciso di produrre questi presidi dando priorità ad essi e mettendo in secondo piano la produzione degli altri materiali.

Impegno e solidarietà

Una strategia, questa, abbracciata in breve tempo da molte aziende italiane, proprio per produrre in maniera consistente e in larga scala le mascherine e gli altri presidi medici, utili alla protezione delle persone dal Coronavirus.

Tutte le regioni hanno aderito positivamente a questa corsa alle forniture, proprio perché il nostro Paese diventasse in fretta autosufficiente, nel mettere a disposizione le mascherine sia per tutte le strutture ospedaliere che per i privati.

Sono state coinvolte in questa iniziativa anche le aziende di abbigliamento, quindi il comparto della moda, e tutte quelle tipologie di fabbriche che potevano, attraverso strumenti e macchinari, impegnarsi positivamente nella produzione di mascherine utili a rifornire il Paese, senza doverne fare richiesta ad altri Paesi.

Le fabbriche e le aziende coinvolte sono di tutti i generi: dalle fabbriche di elettrodomestici come abbiamo e come già detto, a quelle di abbigliamento; quindi possiamo affermare che migliaia di lavoratori si sono prodigati per contribuire ad aumentare la produzione di tutti i dispositivi di protezione che possono darci un margine di sicurezza nello svolgimento delle normali attività quotidiane.

Collaborazione importante e decisiva

Da citare senza dubbio la grande mobilitazione del comparto della moda, queste industrie si sono date molto da fare, convertendo la propria produzione totalmente per dare un grande aiuto a tutte le strutture ospedaliere: come ad esempio ha fatto il noto stilista Armani, come ha fatto anche Prada, destinando il lavoro delle proprie fabbriche alla semplice e unica produzione delle mascherine, da destinarsi al personale sanitario italiano.

Altri nomi famosi della moda e del lifestyle hanno seguito questa strada, possiamo citare anche Bulgari, che ha impegnato le sue aziende nella produzione di gel disinfettante per le mani, che poi è stato distribuito a tutte le strutture mediche italiane.

Una solidarietà globale tra tutte le Regioni, tra le quali spiccano la Toscana e la Lombardia: una collaborazione preziosa che ha dato i suoi frutti nella lotta contro il Coronavirus.

Un esempio lampante di come l’Italia nel momento del bisogno sappia essere unita e produttiva, una forza che contrasta le avversità, persone che spalla a spalla lavorano ogni giorno per garantire la protezione da questo virus temibile.