Con la sigla ETF (Exchange Traded Funds) si intendono dei fondi di investimento a gestione passiva.
Anche quando si investe in ETF, esattamente per come gli altri fondi, di fatto si mettono i propri risparmi insieme a quello di altri risparmiatori.
Sarà il gestore del fondo ad acquistare, in un secondo momento, tutti gli strumenti su cui investire.
L’esito dell’investimento sarà dato dalla somme di tutti i singoli strumenti su cui il gestore ha scelto di investire.
Quali sono i vantaggi degli ETF?
Uno dei vantaggi maggiori è la versatilità.
Questo permette a ogni risparmiatore, anche al più piccolo, di avere accesso ai principali indici di mercato.
Soprattutto è possibile farlo senza dover, necessariamente, acquistare tutti i titoli presenti nel paniere.
Altro vantaggio importante è la liquidità.
Gli ETF, essendo quotati, sono strumenti molto liquidi.
Questa loro caratteristica permette di acquistare o cedere quote nuove senza rischiare che perdano di valore.
Gli ETF sono molto efficienti grazie alla loro gestione passiva.
Il costo di gestione di un ETF non va quasi mai oltre lo 0,5%, mentre un fondo attivo ha solitamente delle spese di gestione che superano il 2%.
Come funzionano gli ETF?
La maggiore caratteristica che contraddistingue gli ETF è che sono dei fondi che adottano strategie passive.
Infatti questi fondi di investimento replicano l’andamento di un determinato indice o il valore di una specifica asset class.
Ad esempio un ETF sul prezzo dell’oro seguirà le variazioni del prezzo di questo mercato ogni giorno.
Di solito i gestori di un ETF investono su quote di titoli degli indici maggiori di riferimento (chiamati anche benchmark), in rapporto alle risorse che si hanno a disposizione.
Tutto questo per fare in modo che il valore dell’investimento fatto sia uguale a quello dell’indice su cui si è investito.
Questa caratteristica, di essere un fondo a gestione passiva, permette di sapere già in che tipo di prodotti verranno investiti i propri risparmi, questa è una garanzia per i risparmiatori dato che l’esito dell’investimento si deve all’andamento dell’indice scelto e non dall’abilità del gestore.
Quali ETF scegliere per i nostri investimenti?
Ecco quali sono i fattori di cui tenere conto nel momento in cui scegli su quale opzione, anche nell’ambito di una stessa asset class, andare a investire:
- la valuta di riferimento;
- la strategia di replica fisica o sintetica, preferendo la prima quando è possibile;
- il costo;
- la quantità di masse che il fondo gestisce, ovvero la liquidità;
- eventualità di un premio o sconto al momento della vendita delle proprie quote;
- un provider, ovvero la casa di gestione del fondo, che sia affidabile e di comprovata qualità.
Quello che dobbiamo fare noi è quello di valutare tutti questi aspetti per fare quella sarà la nostra scelta su quale ETF scegliere per i nostri finanziamenti.
Investire in ETF è molto conveniente, visto che si tratta di strumenti pratici e di solito poco costosi.
Questo tipo di investimenti, negli ultimi anni, hanno subito un grandissimo successo e una crescente popolarità dato che le gestioni attive sono state messe in discussione dal punto di vista della gestione.
Come abbiamo detto prima gli ETF sono quotati in Borsa e le loro quote possono essere acquistate e cedute in ogni momento, nella stessa maniera di come funzionano i normali titoli azionari o obbligazionari.
I due vantaggi dell’investire in ETF sono soprattutto la diversificazione e i costi bassi.
La diversificazione è la base per tutti i risparmiatori che non vogliono ridurre i rischi di investimento.
Acquistare quote di ETF garantisce di avere un portafoglio molto vario di fondi.
Grazie agli ETF i gestori riescono a ottimizzare le operazioni di compravendita abbassando di conseguenza i costi generali della gestione.
Per molti addetti al lavoro esistono però dei limiti sostengono che le strategie passive, seppur siano avvantaggiate in fasi positive di mercato, paghino pegno in caso di capovolgimenti della situazione di mercato.