Start up: cos’é e come avviarla

Molto speso si sente parlare di start up, un termine di derivazione anglosassone ma che talvolta genera confusione per quel che riguarda il significato reale. Se fino a qualche tempo questo termine era utilizzato per definire una neo impresa volta alla ricerca di nuove opportunità di business nel settore informatico, al giorno d’oggi invece, racchiude diversi campi e non soltanto quello informatico.

Dando vita ad una start up è chiaro che il tasso di rischio è molto alto e purtroppo se non si mettono in atto le giuste tecniche e strategie sono tante le variabili negative che potrebbero influire portando l’impresa a non riuscire più a sopravvivere dopo qualche tempo, dall’altro lato invece, se si posseggono le giuste carte in tavolo il successo sarà garantito.

Naturalmente prima di poter avviare una start up bisogna essere supportati da un consulente esperto in materia o da un commercialista serio e onesto, per avere chiare tutte le idee e procedere nel modo giusto senza commettere errori, perché talvolta possono anche costare molto cari.

Come si avvia una start up?

La procedura non è difficile, anzi è molto facile, l’unico problema è la burocrazia perché è noto a tutti che i tempi burocratici sono piuttosto lunghi.

Fatta questa doverosa premessa dunque, vediamo qual è l’iter esatto da dover seguire per poter avviare una start up:

  • Apertura di Partita Iva;
  • Iscrizione al Registro delle Imprese;
  • Iscrizione all’INPS per regolarizzare la propria posizione contributiva;
  • Iscrizione all’INAIL.

Tuttavia è stata ideata una nuova soluzione per ridurre i tempi burocratici e confrontarsi direttamente con la Pubblica Amministrazione. Per facilitare ogni tipologia di operazione si può acquistare una carta servizi regionale del costo di 25,00€.

In pratica è una smart card simile ad una carta di credito che permette di poter reperire tutte le informazioni aziendali di cui si necessita e dialogare anche con gli organi competenti attraverso una piattaforma apposita disponibile in modalità online.

Tipologie di start up

Esistono diverse tipologie di start up ma per poter essere definite in quanto tali, tutte devono possedere le stesse peculiarità, nello specifico:

  • Una start up innovativa deve avere sede o almeno una filiale in Italia;
  • Non deve superare i 5 milioni di euro dal secondo anno di attività;
  • Non deve essere attiva da più di 5 anni;
  • Non deve distribuire utili.

Per quanto riguarda il luogo dove poter costituire quest’azienda, bisogna valutare diversi fattori e la scelta può dipendere da svariate dinamiche.

Tuttavia prima di aprire una buona start up bisogna avere in mano un business plan degno di nota. Si tratta di un documento ben dettagliato che analizza i pro e i contro e gli obiettivi da raggiungere.

Un buon business plan dunque, deve essere così composto:

  • Nella copertina occorre indicare i dati anagrafici dell’azienda oltre ad illustrare una breve presentazione del fondatore;
  • Descrivere dettagliatamente i prodotti o i servizi che vengono offerti;
  • Mettere nero su bianco le varie strategie che si intendono mettere in atto;
  • Indicare i punti di forza e di debolezza del prodotto o servizio che sia, e quali sono le peculiarità che permettono di contraddistinguersi dai concorrenti;
  • Avere un piano di fattibilità sia in termini economici che finanziari.

Naturalmente per poterlo redigere nel modo giusto bisogna assolutamente essere affiancati da un esperto di settore.

Una volta che il business plan è stato redatto basterà rivolgersi ad un notaio che darà vita all’atto costitutivo. Per i più esperti nel settore tecnologico è possibile fare a meno della suddetta figura ed eseguire le operazioni richieste direttamente dal web utilizzando una piattaforma apposita messa a disposizione dal Registro delle Imprese, in questo modo si potrà ottenere l’Atto Costitutivo desiderato.