Il mondo del lavoro è fortemente in subbuglio, la crisi economica strettamente legata alle difficoltà della pandemia ha ricevuto un carico ulteriore a causa degli aumenti sulle bollette. I costi dell’energia, della luce e del gas hanno fatto aumentare di riflesso una serie di spese sia interne che esterne alle aziende. Altro problema strettamente legato alla pandemia è anche quello di riuscire a trovare le materie prime. Insomma, tutto questo si traduce in un aumento di spese per la tua attività che non sembra avere fine poiché gli aumenti stellari di luce e gas si stanno ancora assestando.
A svelarci tutto è Riccardo Zanon, esperto in costo del lavoro, consulenza del lavoro, Welfare aziendale, cooperative e gestione risorse umane che si mette a disposizione di aziende ed imprenditori per offrire il proprio supporto e le competenze per aiutarti a ritrovare la rotta attraverso una consulenza mirata.
I costi dell’energia in aumento
Secondo le stime, il 26% delle aziende dovrà ricorrere alla Cassa Integrazione per continuare a restare a galla, sembra addirittura che molte di loro dovranno poi cedere al licenziamento poiché i costi non saranno sostenibili.
Il legame tra spese e dipendenti
Ma perché le spese delle aziende fatte di costo del lavoro e caro bollette sono strettamente legate alla retribuzione dei lavoratori? Il motivo è semplice: il pagamento dei lavoratori fa parte del costo del lavoro ed è una fetta importante di ciò che riesci a fatturare. Si stima infatti che la percentuale si aggiri attorno al 30%. Se il tuo fatturato dovesse abbassarsi, o al contrario restare stabile vedendo invece aumentare le spese, questa percentuale potrebbe essere davvero troppo alta e poco conveniente. Il risultato è ancora più evidente nei casi in cui viene adottata una politica retributiva come quella del Superminimo.
Per chi non lo conoscesse, il Superminimo è una voce della retribuzione che viene concordata tra dipendente e lavoratore per andare a colmare i minimi retributivi contrattuali. Possono essere assorbibili o non assorbibili e deve essere sempre dichiarato nella lettera di assegnazione al tuo dipendente. Non sempre si tratta però della scelta migliore, anzi. Le aziende, dopo averlo sperimentato in prima persona, hanno compreso che le politiche retributive con aumenti basati su soluzioni rigide possono causare problemi alle aziende sia in tempi normali sia in tempi straordinari come quelli che stiamo attraversando.
Cosa puoi fare come imprenditore?
Sicuramente puoi per prima cosa valutare gli obiettivi della tua azienda, comprendere quali siano i problemi riscontrati e le nuove spese. Ma non basta un’analisi, per uscire dalla crisi e trovare una stabilità economica in grado di farti guadagnare serve anche l’azione. Ci sono passi che devi compiere rapidamente per evitare che la tua azienda possa ritrovarsi delle cicatrici permanenti che possono portarti alla chiusura.
Cosa è consigliato fare quindi? Sicuramente valutare la situazione retributiva della tua azienda. La consapevolezza è fondamentale; ci sono imprenditori che sanno di dover pagare grosse spese ma non ne conoscono i dettagli. In realtà, essendo tua l’azienda devi interessarti, approfondire e fare in modo di comprendere cosa sta succedendo attorno a te. Chiedi a chi se ne occupa di indicarti se le spese legate alla politica retributiva sono a livelli, superminimi, premi, trasferte date senza logica… poiché già sistemando queste cose puoi limitare notevolmente le tue spese.
Una volta compresi questi fattori e con maggiore consapevolezza è possibile andare ad abbassare il costo del lavoro attraverso erogazione di benefit, premio di risultato, istituzione della banca ore. Non sono certamente le uniche soluzioni ma sono le prime e le più comuni che vogliamo suggerirti. Si tratta chiaramente di alternative ai superminimi o al classico cedolino paga ma necessita un minimo impegno da parte tua. Adottando queste soluzioni potrai remare contro le difficoltà, affrontandole e superandole con successo.