Criptovalute: cosa sono, come funzionano e caratteristiche

Negli ultimi anni abbiamo sentito parlare sempre più di criptovalute, di cui la più nota è sicuramente il bitcoin. In questo articolo cerchiamo di spiegarti cosa sono le criptovalute, come funzionano e le loro caratteristiche principali.

Il termine criptovaluta si compone di due parole: cripto e valuta. Cripto sta a significare criptata, celata. Infatti, si tratta di monete digitali, quindi, virtuali, criptate dietro a un codice.

Il codice è conosciuto solo al sistema entro cui si realizzano: la Blockchain, di cui parleremo in seguito.

Sebbene ci siano criptovalute che riescono a nascondere mittente, destinatario e valore della transazione pure ai terzi che fanno parte della Blockchain.

Criptovalute: cosa sono

Le criptovalute possono essere intese sia come vera e propria moneta (quindi valuta) per acquistare beni e servizi, che per convertire le valute tradizionali (le valute cosiddette FIAT, quindi dollari, euro, Yen, ecc.) sia come asset su cui investire tramite il trading sulle piattaforme online chiamate Broker.

Le criptovalute sono nate per rendere il sistema monetario decentralizzato, quindi non assoggettato a poteri centrali come i governi e le banche. A decidere sul loro destino devono essere pertanto gli stessi utenti che fanno parte del sistema, in maniera democratica, pesando tutti allo stesso modo. La prima criptovaluta creata, il Bitcoin, sta venendo meno in questo presupposto dato che si sono venuti a creare dei monopoli (i cosiddetti mining pool), visto che il mining di Bitcoin è diventato difficile e costoso. Quindi fuori dalla portata di semplici utenti che utilizzano computer ordinari. Inoltre, si stanno creando delle società apposta per tale scopo, che si stanno spostando nei Paesi dell’est Europa in quanto la corrente elettrica lì costa molto meno (il mining Bitcoin presuppone un consumo elevato di corrente).

Criptovalute: le caratteristiche

Ecco le principali caratteristiche delle criptovalute:

  • Sistema decentralizzato: rispetto alle normali valute tradizionali, non esiste una banca centrale che si occupa di stampare il denaro, controllarne il flusso, e così via.
  • Anonimato: molte criptovalute riescono a garantire un alto livello di anonimato negli scambi che avvengono tra utenti, anche per acquisti e vendite.
  • Numero limitato: la maggior parte delle criptovalute ha un numero “limitato” di moneta che può essere “prodotta”. Per il Bitcoin ad esempio è di 21 milioni.
  • Sicurezza: le transazioni che avvengono con le criptovalute sono sicure al cento per cento, proprio in virtù del particolare network che utilizzano.
  • Solo online: le criptovalute sono monete digitali, quindi non hanno una natura fisica. Non prevedono banconote di carta o monete in metallo. Tutte le transazioni avvengono online, ma via via stanno diventando anche mezzo di pagamento nei negozi fisici, o uno strumento per cambiare e prelevare denaro contante.

Criptovalute: come funzionano

Le criptovalute non sono altro che delle voci all’interno di un database che non possono essere cambiate se non sotto specifiche condizioni. Esse si basano su un vero e proprio network di computer, che nel sistema delle criptovalute sono chiamati nodi. Ogni computer connesso al network per effettuare transazioni ha un registro di tutte le transazioni effettuate finora sulla rete.

Una transazione contiene il codice del portafoglio del mittente, il codice del portafoglio del ricevente e l’importo traslato. Più la chiave privata dell’account di Marco. Questa transazione poi viene trasmessa all’interno del network, facendola girare tra tutti i computer. Affinché tutto il network la conosca, ma dovrà anche essere confermata. Altrimenti non sarà andata a buon fine. E proprio la conferma delle transazioni che resta un tallone di Achille del Bitcoin, dato che impiega almeno 10 minuti.

Una volta confermata e concretizzatosi il passaggio di criptovalute tra due portafogli, la transazione non è più modificabile ed entra a far parte di questo registro delle transazioni: il cosiddetto “blockchain”.

Compito di confermare le transazioni è dei “miner“, che mettono a disposizione della rete la potenza di calcolo dei propri computer.