Il settore del charter nautico in Sicilia rappresenta il 40% del mercato nazionale. Ad oggi vi sono sul territorio circa 60 agenzie che consentono di esplorare la Sicilia in barca a vela (le Egadi e le Eolie ma non solo) noleggiando una imbarcazione, e che forniscono lavoro a circa 350 persone più l’indotto (forniture, assistenza tecnica, ricambi, servizi al turista e manodopera) per un fatturato annuo stimato di circa 60 milioni di euro.
Parliamo dunque di un settore che riveste un ruolo assolutamente di primo piano nell’economia dell’isola e che quest’anno ha vissuto una brusca frenata per la nota situazione legata al Covid-19.
Pioggia di cancellazioni e richieste di rimborso
Tanti infatti, sono stati i turisti che hanno preferito rinunciare a recarsi in Sicilia per noleggiare una imbarcazione e molti di quelli che avevano prenotato hanno richiesto un rimborso o lo spostamento della propria vacanza alla stagione turistica 2021.
Secondo quanto riportato su www.scoprilasicilia.com a richiedere il rimborso o lo spostamento sono stati prevalentemente i turisti per provenienti da altri paesi, i quali tra Aprile e Maggio sono stati impossibilitati ad uscire dal proprio paese o ad entrare in Italia per via delle restrizioni vigenti in quel momento.
Buona parte dei turisti italiani invece ha invece preferito rinunciare per evitare di dover effettuare un trasferimento aereo e dunque aumentare le possibilità di entrare in contatto con il virus ad esempio in aeroporto o sui mezzi pubblici.
Ciò ha portato ad un vero e proprio crollo del turismo nautico in Sicilia: è stimato infatti che ad essere state cancellate o spostate all’anno successivo siano state circa l’80% delle prenotazioni, compromettendo di fatto anche la stagione turistica 2021.
Ricorso alla cassa integrazione e aiuti dal governo
Quello del noleggio barche in Sicilia è in effetti un settore che lavora prevalentemente con un turismo proveniente dal centro Europa e dall’Europa dell’est, nonché America del Nord e Australia. La richiesta proveniente dal mercato interno dunque (meno del 10%) non è in grado da sola di risollevare la situazione che ad oggi appare davvero problematica, tanto che un gran numero di agenzie siciliane di charter nautico sono state costrette a fare ricorso alla cassa integrazione.
Gli operatori del settore hanno per questo chiesto a gran voce l’intervento del governo e di non dimenticare un settore come quello del charter nautico in Sicilia che è in grado di generare un introito di circa 60 milioni di euro ogni anno, soldi che vengono poi spesi nel territorio e dunque producono ulteriore ricchezza.
Tra le richieste degli operatori del settore vi è quella di poter ricevere dei contributi che vadano a limitare quelli che sono i danni provenienti dalle cancellazioni delle prenotazioni esistenti, che al momento rappresentano il problema maggiore.
Un’altra proposta è quella di ottenere la sospensione degli oneri demaniali da parte dei porti. Quello dei posti barca è infatti uno dei capitoli di spesa più importanti per una società di charter nautico, e al momento queste sono ugualmente costrette a pagare a pieno prezzo i posti barca anche se la stagione turistica 2020 è praticamente fallita e con essa tutti gli introiti preventivati.
In sintesi, gli operatori del charter nautico in Sicilia richiedono al governo:
- Contributi per mitigare le perdite di fatturato
- Velocizzazione dei pagamenti della cassa integrazione
- Sospensione degli oneri demaniali
- Prestiti agevolati per gli operatori di settore
Appare dunque evidente che la situazione del charter nautico in Sicilia sia critica e che l’intervento del governo non sia più rimandabile considerando che i vari operatori del settore, a fronte dei mancati introiti per la stagione turistica 2020, devono comunque affrontare tutte le spese inclusi i leasing e le rate di acquisto delle imbarcazioni stesse.
Sicilia in barca a vela: la voglia di ripartire
La speranza è dunque che gli aiuti promessi al settore turistico riguardino anche le società di charter nautico, le quali hanno una gran voglia di ripartire e consentire ancora a tutti i turisti di poter scoprire le bellezze della Sicilia in barca a vela.
In ultima analisi, a tal proposito bisogna ricordare che dal punto di vista igienico-sanitario quella in barca a vela è la vacanza più sicura, data la salubrità che l’ambiente marino per sua natura è in grado di regalare e l’impossibilità di creare assembramenti in mare.