La badante è un lavoratore dipendente a tutti gli effetti.
Deve pertanto essere assunta come lavoratore subordinato e non può svolgere l’attività con una partita iva.
Le mansioni che la badante è tenuta a svolgere e l’orario di lavoro sono definiti dal contratto di lavoro individuale, nel rispetto delle disposizioni previste dal contratto collettivo nazionale per il lavoro domestico.
Per saperne di più sul contratto colf e badanti 2022 (minimi retributivi, mansioni, orario di lavoro, ecc) leggete qui:
Stipendio Colf e Badanti 2022: minimi retributivi e livelli d’inquadramento
In linea generale, possiamo dire che le mansioni di una badante consistono nell’assistenza di uno o più componenti del nucleo familiare. Questo ruolo prevede anche altre attività come, per esempio, le pulizie di casa e la preparazione dei pasti.
Come abbiamo detto, il lavoro domestico rientra nella tipologia del lavoro subordinato, che deve essere prestato con continuità e sotto la direzione di un datore di lavoro.
Tuttavia, è importante sapere che i lavoratori domestici non godono degli stessi privilegi che la legge prevede per la maggior parte dei lavoratori dipendenti.
Vediamo quali sono le principali caratteristiche del lavoro domestico e i principali adempimenti fiscali e burocratici a carico delle badanti.
Regime di convivenza: come funziona
La maggior parte delle badanti sono assunte in regime di convivenza per poter prestare assistenza alle persone anziane sia durante il giorno che la notte.
La badante convivente vive pertanto in casa con il datore di lavoro e deve rispettare alcuni obblighi previsti dai contratti in regime di convivenza.
Il contratto di lavoro domestico in regime di convivenza ha delle caratteristiche specifiche che lo differenziano radicalmente da ogni altro tipo di rapporto di lavoro.
In tale tipo di contratto la prestazione lavorativa è comprensiva della c.d. convivenza, che non si configura come un diritto del lavoratore, ma come una vera e propria obbligazione, facente parte dell’intera prestazione lavorativa: in sostanza tra le mansioni della lavoratrice, oltre la cura della persona e della casa, nei limiti previsti dal proprio profilo contrattuale, è compresa la necessità di assicurare la propria presenza in modo continuativo, salvo i riposi obbligatoriamente previsti dal Ccnl.
La badante assunta in regime di convivenza non può dunque liberamente assentarsi, a prescindere dall’effettivo orario di lavoro concordato con il datore di lavoro.
Orario di lavoro
L’orario di lavoro è liberamente concordato tra le parti, ma non può superare i massimi settimanali previsti dalla legge.
L’orario settimanale della badante non può essere superiore a:
- 10 ore giornaliere, non consecutive, per un totale di 54 oresettimanali, nel caso di lavoratrice convivente;
- 8 ore giornaliere, non consecutive, per un totale di 40 ore settimanali, distribuite su 5 o su 6 giorni, nel caso di lavoratrice non convivente.
Pagamento stipendio colf e badanti
Il datore di lavoro può pagare lo stipendio della badante in contanti entro il limite massimo previsto dalla legge che è di 1000 euro.
Il pagamento deve, tuttavia, avvenire tramite mezzi tracciabili (cioè un bonifico) se il datore di lavoro vuole usufruire delle agevolazioni fiscali previste dalle legge per le famiglie che hanno a carico un anziano non auto-sufficiente.
Versamento dei contributi
La badante non è obbligata al pagamento diretto dei contributi perché la sua quota di contribuzione è trattenuta direttamente dal datore di lavoro in busta paga.
Pagamento delle tasse
Il datore di lavoro domestico non è un sostituto d’imposta, e non deve dunque trattenere Irpef, addizionali ed eventuali imposte sostitutive dalla busta paga della badante e riversarle all’erario.
La badante deve quindi provvedere, per proprio conto, a dichiarare i redditi e pagare le tasse, sulla base della certificazione fornita annualmente dal datore, che deve indicare le retribuzioni erogate nell’anno di riferimento e l’importo trattenuto a titolo di contribuzione.
Premi assicurativi Inail
La badante è assicurata contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, ma non è tenuta a pagare i premi Inail.
I premi assicurativi Inail sono infatti compresi negli importi versati dal datore di lavoro all’Inps, che provvede direttamente ad attribuirli all’Inail.
Conclusione del rapporto di lavoro domestico
Il rapporto di lavoro domestico può essere liberamente interrotto dalle parti senza la necessità di giustificare la decisione.
Ciò significa che la badante può essere licenziata in qualsiasi momento dal datore di lavoro anche in assenza di un valido motivo o giusta causa.
Il datore di lavoro che desidera concludere il rapporto di lavoro domestico deve limitarsi a rispettare i termini di preavviso e a pagare al lavoratore quanto dovuto, in primis il trattamento di fine rapporto.