Papà blogger ci spiega quali sono i diritti e le tutele dei padri lavoratori

Tutti hanno ben chiare tutte le tutele riservate alle madri una volta che han partorito e le relative agevolazioni per consentire loro di accudire il proprio piccolo nei primi mesi della sua esistenza.

Non tutti sanno che ci sono dei diritti anche a favore dei padri lavoratori che consente loro di assentarsi per determinati periodi di tempo senza che ciò pregiudichi il posto di lavoro e garantendogli un trattamento economico di favore nonostante l’assenza.

Con gli anni ci sono stati dei provvedimenti normativi che hanno affermato l‘importanza della figura paterna ponendola allo stesso livello delle madri nella crescita dei figli.

Il Decreto legislativo, 26 marzo 2001, n. 151denominato “Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità” ha regolato sia il congedo di maternità (astensione obbligatoria dal lavoro della madre lavoratrice) sia il congedo di paternità (astensione dal lavoro del padre lavoratore).

Un ulteriore aggiornamento a tale proposito si è avuto con il Decreto Legislativo 15 giugno 2015 n. 80denominato “Misure per la conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro”, in attuazione dell’art. 1, comma 8 e 9, della legge 10 dicembre 2014, n. 183, sono state apportate diverse novità alla normativa vigente.

Attualmente, i padri lavoratori possono usufruire di svariati strumenti di tutela come ad esempio il congedo di paternità per lavoratori dipendenti, per lavoratori iscritti alla Gestione Separata INPS e lavoratori professionisti, il congedo parentale, svariati permessi giornalieri, congedo in caso di malattia del figlio oltre a permessi retribuiti in caso di figli affetti da una qualunque forma di disabilità.

Trovi un approfondimento dell’articolo su superpapa.it dove il papà blogger Silvio Petta saprà illustrarti questa e tantissime altre tematiche relative alla figura paterna, centrale e spesso sottovalutata nel processo di crescita dei figli.

Papà blogger e il congedo parentale in tempi di Covid

Sappiamo tutti che nell’ultimo periodo la pandemia di Coronavirus ha stravolto completamente le nostre vite portando ad enormi cambiamenti nella vita di tutti giorni nonché sotto l’aspetto lavorativo.

Lo smartworking è diventato sempre più usuale e il termine è entrato ormai di diritto nel nostro vocabolario di tutti i giorni.

L’art. 5 del DL 111/2020 tutela il padre lavoratore consentendogli di svolgere la propria attività in smartworking per un periodo corrispondente alla durata della quarantena disposta dall’ASL in caso che il figlio convivente sia stato contagiato a scuola. La misura era inerente i figli di età inferiore ai 14 anni ed è rimasta valido fino alla fine del 2020.

Ovviamente, ci sono anche tanti lavori che non possono essere svolti in smartworking, in molti casi mestieri fondamentali che hanno consentito al Paese di andare avanti nelle fasi più delicate della pandemia. Parlo di operai, commessi e trasportatori e in questi casi, uno dei genitori può usufruire di un congedo straordinario con indennità al 50% della retribuzione diretta eseguendo tale calcolo in base alle modalità previste per i congedi parentali.

Infine, durante la durata del periodo emergenziale, lo smartworking o il congedo parentale finalizzato all’assistenza al figlio in quarantena, non spetta se l’altro genitore è disoccupato, nel caso in cui benefici di sussidi o ammortizzatori sociali o nel caso svolga già il lavoro in smartworking.

Nell’articolo che potrete trovare su Superpapà, il papà blogger Silvio Petta ha deciso di approfondire le tematiche relative alle varie tutele e indennità riservate ai padri lavoratori che spesso non sono considerati alla stregua delle madri, per quanto riguarda i primi mesi di vita del bambino. Per quanto la madre può avere un’importanza cruciale e maggiore per i processi dovuti all’allattamento e alla simbiosi che spesso si crea con i piccoli ma anche il padre ha il diritto di vedere crescere i propri figli contribuendo al processo di sviluppo in modo attivo e presente. Anche fattori apparentemente insignificanti come la presenza fisica, la voce del padre o la scelta di giocattoli può essere importante per un padre e fondamentale per un figlio.