Anticipo TFR, come e quando richiederlo

Il TFR, acronimo di trattamento di fine rapporto, è il compenso che spetta al lavoratore dopo la cessazione del rapporto di lavoro. La prestazione economica è calcolata per quote annuali ed è un diritto inviolabile del lavoratore a prescindere dal motivo della cessazione del rapporto.

Questa la definizione secondo il glossario dell’INPS: “Trattamento di fine rapporto: somma che il datore di lavoro deve corrispondere al proprio dipendente alla cessazione del rapporto, corrispondente alla sommatoria delle quote di retribuzione accantonate e rivalutate annualmente”.

In caso di raggiungimento dell’età della pensione, dimissioni o licenziamento l’ex dipendente percepisce perciò una cifra che viene corrisposta dopo la fine del rapporto di lavoro subordinato.

L’importo in denaro inizia a maturare subito dopo essere stati assunti.

La liquidazione è normata dalla legge 297 del 29 maggio del 1982. Ottenere l’anticipo del TFR può avere alcuni vantaggi come ad esempio utilizzarlo per estinguere un prestito.

Il team di esperti di Progetto Quinto può aiutarti a capire se chiederlo è una soluzione conveniente per te, ed anche come e quando richiederlo.

Il calcolo del TFR

Per calcolare il proprio TFR occorre dividere la retribuzione annua lorda per 13,5, importo a metà tra la tredicesima e la quattordicesima. A questo importo occorre sottrarre lo 0,5% della retribuzione che è soggetta a contribuzione INPS.

La somma è versata in un fondo di garanzia nazionale gestito dall’INPS, a meno che il lavoratore abbia optato per una destinazione diversa scegliendo di accantonare la somma attraverso una compagnia assicurativa.

Il TFR secondo la legge

Il TFR è disciplinato dall’articolo 2120 del codice civile. I requisiti sono ben specificati. Secondo il codice civile il lavoratore può chiedere una parte di TFR in anticipo solo per una volta e dopo aver lavorato almeno 8 anni nella stessa azienda.

L’articolo al comma 6 recita: “Il prestatore di lavoro, con almeno otto anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro, può chiedere, in costanza di rapporto di lavoro, un’anticipazione non superiore al 70 per cento sul trattamento cui avrebbe diritto nel caso di cessazione del rapporto alla data della richiesta.

Esistono poi contratti collettivi di settori specifici che prevedono deroghe a questi requisiti fondamentali e che possono prevedere condizioni migliori.

Le norme generali prevedono anche le motivazioni alla base della richiesta debbano essere specifiche, ovvero:

  • quando il lavoratore deve sostenere delle spese sanitarie per terapie o interventi straordinari riconosciuti dalle competenti strutture sanitarie pubbliche;
  • quando il dipendente deve acquistare la prima casa di abitazione per sé stesso o per i figli, documentato con atto notarile.

Oltre alle spese sanitarie per terapie o interventi e l’acquisto della prima casa per sé e per i figli la richiesta di anticipare il TFR al datore di lavoro può essere giustificata dalla necessità di dover sostenere spese per la sua formazione (congedo formativo) oppure nel periodo di congedo parentale, che si chiede dopo la nascita di un figlio. Per quanto riguarda il congedo formativo i lavoratori possono chiedere la sospensione del rapporto di lavoro per un periodo non superiore a 11 mesi.

L’anticipo del TFR si può chiedere anche per la ristrutturazione della prima casa anche se non è previsto dalla legge. Può esserci una deroga in accordo col datore di lavoro.

Anticipo TFR per estinzione finanziamento

L’anticipo del TFR in alcuni casi può essere richiesto per estinguere un finanziamento o la cessione del quinto. Poiché la garanzia alla base della cessione del quinto è il TFR la somma è vincolata a causa del prestito e occorre sbloccarla secondo regole precise.

E’ possibile estinguere la cessione del quinto chiedendo l’anticipo del TFR se il TFR maturato è maggiore del debito residuo. E’ pertanto necessario calcolare il valore effettivo del debito residuo.

Qualsiasi finanziamento può essere estinto in anticipo, qualche volta occorre pagare una penale che comunque non supera l’1% della somma da restituire.  Ci possono essere mille motivi per chiudere un  debito. Aver ricevuto un’eredità o avere a disposizione una nuova liquidità può essere un buon motivo per riflettere in merito all’ estinzione di un debito.

E’ opportuno verificare se estinguere un finanziamento può essere vantaggioso, e se ottenere l’anticipo del TFR per estinguere il finanziamento può essere un percorso da seguire.

Può accadere che la rata mensile è un peso dal quale liberarsi e in questo caso il TFR maturato è una risorsa. Il prestito si può estinguere anche in misura parziale, ciò consente di risparmiare sul pagamento degli interessi.